Il giardino dei frutti restituiti – Ciriè (TO)
Il progetto
Il progetto è consistito nella realizzazione, in un’area verde dismessa, offerta dalla Città, di un giardino/ frutteto, allestito e curato da rifugiati e richiedenti asilo del progetto SPRAR-Mr. Grab (gestito dalle cooperative DSP e Stranaidea sul territorio di Ciriè), con attività di volontariato. Sono stati messi a dimora e curati alberi da frutta di varietà indigena del Piemonte e, dove possibile, delle Valli di Lanzo/ Canavese, i cui frutti saranno di qui in poi a disposizione dei bambini delle scuole elementari e medie della Città. Nel frutteto saranno in futuro anche posizionate le arnie dell’apiario didattico della DSP.
Il giardino dei frutti restituiti
Ciriè (TO)
Il progetto
Il progetto è consistito nella realizzazione, in un’area verde dismessa, offerta dalla Città, di un giardino/ frutteto, allestito e curato da rifugiati e richiedenti asilo del progetto SPRAR-Mr. Grab (gestito dalle cooperative DSP e Stranaidea sul territorio di Ciriè), con attività di volontariato. Sono stati messi a dimora e curati alberi da frutta di varietà indigena del Piemonte e, dove possibile, delle Valli di Lanzo/ Canavese, i cui frutti saranno di qui in poi a disposizione dei bambini delle scuole elementari e medie della Città. Nel frutteto saranno in futuro anche posizionate le arnie dell’apiario didattico della DSP.
Contesto in cui è nato il progetto
Nella Città di Ciriè non esisteva un’area adibita a frutteto ove i bambini delle scuole elementari, ed i ragazzi delle scuole medie, potessero osservare nel concreto l’interazione biologica fra alberi (da frutta) e api, in particolare la fase di impollinazione, ed anche familiarizzarsi con le principali tecniche colturali e di innesto tradizionali delle piante da frutto, finalizzate al miglioramento della qualità e della produttività degli alberi. Il “Giardino” ha dunque valenza didattica, ma anche di sensibilizzazione al tema delle migrazioni forzate e di incontro e conoscenza con i rifugiati e richiedenti asilo del progetto SPRAR Gr.Ab., che tali migrazioni subiscono.
Il Progetto SPRAR (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) Gr.Ab. finanziato dal Ministero dell’Interno e promosso dal Consorzio dei Servizi Socio Assistenziali CIS di Ciriè, ha come obiettivo principale la (ri)conquista dell’autonomia individuale dei richiedenti/titolari di protezione internazionale e umanitaria accolti. Quella proposta dallo SPRAR è un’accoglienza integrata, ovvero prevede, oltre alla messa in atto di interventi materiali di base (vitto e alloggio), anche servizi volti all’inclusione sociale, funzionali alla (ri)conquista dell’autonomia individuale. L’accoglienza integrata è quindi costituita da una serie di servizi a favore dei richiedenti asilo, che hanno alla base la possibilità di “abitare” in una comunità in modo civile, partecipandovi in modo proattivo “reciprocando”, ovvero “restituendo”, alla cittadinanza i benefici ricevuti, attraverso attività di volontariato e di utilità sociale.
L’iniziativa, inoltre, ha sensibilizzato e sensibilizzerà la cittadinanza al tema dell’impoverimento e del restringimento della base genetica dei viventi, che ha assunto negli anni dimensione planetaria e del quale hanno preso lentamente coscienza governi ed organismi internazionali. La Convenzione sulla diversità biologica, sottoscritta a Rio de Janeiro nel 1992 da 153 Paesi, sancisce l’importanza della conservazione del patrimonio biologico della Terra riconoscendone il valore, espresso sinteticamente con il termine biodiversità. L’interesse in particolare della Regione Piemonte verso il patrimonio autoctono vegetale ed animale si è ormai concretizzato nel finanziamento di numerosi studi, realizzati dal Professor Giancarlo Bounous e dai suoi collaboratori del Dipartimento di Colture arboree, cui il progetto “Il giardino dei frutti restituiti” fa riferimento. Con questo progetto si è cercato dunque di salvaguardare la biodiversità e di mantenere in coltura produzioni frutticole fortemente legate al territorio piemontese e alle sue tradizioni.
Dati sull’area interessata
L’Area Verde Via San Giovanni, di estensione di circa mq 5.500, è posta nella zona Nord della Città, nelle vicinanze della sede della Cooperativa Dalla Stessa Parte, ma ai confini della campagna libera.
L’area è servita da strade comunali facilmente accessibili, e tuttavia “protetta” rispetto al traffico veicolare. È inoltre lambita da un corso d’acqua che ne garantisce una buona irrigazione.
Impianto vegetativo
Sarà stati messi a dimora circa 100 alberi, compatibilmente con le necessità di “spazio vitale” delle singole specie arboree.
Gli alberi sono di varietà diverse, a copertura delle diverse stagionalità, sia per la fioritura che per la produzione. Sono state scelte varietà di particolare resistenza naturale alle malattie ed ai parassiti, sia per ragioni di cura efficace del frutteto, sia per mostrare ai giovani gli effetti di una “buona selezione”.
La scelta è stata fatta fra specie desuete, per meli, peri, ciliegi fra le specie già tutelate nella banca dati vivente del germoplasma frutticolo della Regione Piemonte, che sono state ricercate ed acquistate in vecchi vivai e da cultori dell’arte dell’orticoltura che avessero conservato le specie cercate.
Sono stati messi a dimora:
20 meli
20 peri
6 ciliegi
6 albicocchi
10 susini
10 peschi
2 cotogni
2 viti
1 fico
1 caco
2 gelsi
1 nespolo
1 azzeruolo
3 noci
6 noccioli
1 corniolo
Azioni svolte
Diario Lavori
Martedi 4 luglio 2017
Inizio lavori
L’area si presenta coperta da vegetazione spontanea alta da 70 cm a 180 cm. Trattandosi di un terreno semi-abbandonato (veniva fatta una trinciatura all’anno e forse neppure quella…), crescono Rovi (Rubus fruticosus e Rubus caesius), Fitolacche (Phitolacca americana), Vite vergine canadese (Parthenocissuss quinquefolia), polloni di Pioppo tremolo (Populus tremula) e di Robinia (Robinia pseudoacacia), graminacee palustri varie, etc..
Al termine della trinciatura
la superficie risulta molto sconnessa nella parte lungo il Rio Bannetta,
con presenza di grossi ceppi di Betulla (Betula alba) e buche residuo del vecchio vivaio esistente del quale restano le tre grandi Betulle ancora in piedi. La presenza dei ceppi, oltre ad essere di ostacolo alla futura manutenzione, può rappresentare un problema di potenziale diffusione fungina (Armillaria mellea) letale per il nuovo impianto e quindi vanno eliminati. Altro problema è l’accesso carraio, non adatto al transito agevole dei mezzi a motore come di persone in carrozzina. Si rende quindi necessaria la livellatura della porzione dove insisteva il vivaio, l’asportazione dei ceppi e la creazione dell’area per lo stoccaggio dei materiali di risulta che verranno poi reintegrati come pacciamatura e ammendanti su tutta la superficie.
La zona individuata a tale scopo è dietro il futuro gruppo di Noci (Juglans regia) previsto e il terreno asportato verrà usato per riempire le buche e per completare l’accesso carraio rendendolo più consono al nuovo utilizzo. Il terreno è di ottima qualità, con poche pietre nonostante la vicinanza al Banna e questo è un punto a favore importantissimo per la futura riuscita del frutteto-giardino.
I lavori di pulizia manuale per contenere e guidare la crescita delle piante selvatiche inizieranno lunedì 17 luglio. Verrà creato prima di tutto, il sito per la messa a dimora della siepe di Biancospino (Crataegus monogyna)
e Corniolo (Cornus mas)
scelte perché autoctone, di crescita rapida, utili alle api.
Verranno conservate tutte le piante d’alto fusto in buono stato (alcune sono morte in piedi e devono essere abbattute anche perché pericolanti) presenti lungo il Banna e il Bannetta
e persino un piccolo gruppo di Rovi carchi di more…
Durante il grosso lavoro manuale di pulizia del perimetro si useranno i tronchi e i rami risultanti per formare le pareti interne della compostiera e il materiale di risulta verrà smaltito in loco. Eventuali rifiuti non organici verranno smaltiti nei centri appositi. Sul lato Ovest insiste un gruppo di Farnie (Qurcus pedunculata) spontaneo
che va mantenuto tale, senza potature, in quanto rappresenta benissimo l’esempio di come le piante nascano e si sviluppino in modo naturale senza l’intervento umano. Questo gruppo, insieme al gruppo di Pioppi tremoli che cresce lungo il torrente, è da tutelare. Anche le essenze alloctone ormai naturalizzate, come la Robinia e la Fitolacca possono essere oggetto di studio e didattica sul posto. Sarà importante valorizzare la sponda del torrente per raccontarne l’evoluzione e il legame che si instaurerà col nascente impianto attraverso gli insetti pronubi. Utile un cartello esplicativo delle specie del perimetro.
Vicino alle nuove piante semineremo leguminose, per azotare e migliorare il terreno attraverso le radici fittonanti e i Rizobium. Magari Fagioli in varietà antiche che potrebbero incrementare la produzione in attesa della nuova frutta…
Alcune piante di Catapuzia (Euphorbia lathyris) crescono vicino al gruppo di Farnie; si possono usare per le loro proprietà anti-talpa e arvicole trapiantadole qua e là sul perimetro. La presenza delle Minilepri (Sylvilagus floridanus) potrà creare problemi ai colletti delle giovani piante che proteggeremo con appositi involucri. Effettuata trinciatura di erbacee e arbustive spontanee su tutta l’area. Si sono resi necessari due passaggi ma il risultato finale è ottimo; Matteo ha fatto un buon lavoro.
Lunedi 10 luglio 2017
Asportato ceppaie e recuperato 5 camion di pietre di fiume “naturale” in loco per ampliamento e adeguamento rampa di accesso carraio.
Il terreno è ottimo, vi sono dai 100 ai 170 cm di terreno agrario prima di arrivare al fondo di pietre alluvionali.
Alle ore 10,30 appuntamento coi ragazzi per una prima conoscenza reciproca: David è arrivato alle 09.00 dimostrandosi volenteroso ma Mohammad non ha gradito… piccole dinamiche di competizione che possono essere sfruttate in modo positivo per creare una vera squadra nel tempo; staremo a vedere. Evans è il più estroso e forse il più scavezzacollo!
Ho spiegato loro cosa andremo a costruire usando la mappa e mi paiono interessati. Intanto Massimo con la sua pala meccanica ha completato il lavoro di pulizia del lato Ovest.
Martedi 11 luglio 2017
Massimo completa il lavoro di livellatura della parte lungo il Rio Bannetta, dell’area dove sorgerà la pergola e del lato Est lungo la strada, dove verrà posizionata la siepe.
Un temporale rallenta il lavoro ma domani sarà tutto finito senza aggravi economici.
Mercoledi 12 luglio 2017
Massimo ha terminato il suo lavoro formando anche il sito per la futura compostiera che servirà a smaltire l’erba degli sfalci che sarà reintegrata come pacciamatura intorno alle piante da frutto e alle siepi.
Lunedi 17 luglio 2017
Si inizia coi ragazzi e Stefano, il caposquadra. Primo giorno di lavoro al completo! I ragazzi hanno spietrato e spianato l’area con i rastrelli e le pale. Lavorano bene per essere alle prime armi. Oggi pomeriggio si usano i decespugliatori e Mohammad,
il più giovane, si è stupito molto quando ha scoperto che la lama che taglia l’erba in realtà è un filo di plastica! Stefano è un buon caposquadra, attento al rispetto delle regole anti infortunistiche e insegna con pazienza e competenza i dettagli del lavoro con gli strumenti.
Ora sanno che cosa è e come si fa la miscela, come si cambia il filo al decespugliatore quando si rompe o finisce. Tendono tutti ad accelerare troppo ma è meglio così all’inizio piuttosto che un andamento incostante che rischia di scarburare le macchine. Comunque la sera stessa la riva del Bannetta era pulita.
Martedi 18 luglio 2017
Iniziato il lavoro di pulizia profonda dalle radici per poter piantare la siepe sia sul lato strada che sul confine opposto. I tre lavorano di buona lena, stamattina sono arrivati puntuali alle 8.00 e si adattano alla situazione. La gente che passa e li vede, commenta positivamente. Senza dirglielo si caricano i mastelli in testa e trasportano il materiale di risulta da smaltire
Pian piano cominciano anche a capire che il motore dei decespugliatori ha diverse tonalità…
Mercoledi 19 luglio 2017
Oggi sono andato a prenotare le piante per la siepe che pianteremo lunedì prossimo dal vivaio Purpurea a Piobesi. Saranno 170 Crataegus monogyna AR33 (Biancospino selvatico) e 10 Cornus mas AR26 (Corniolo) ambedue utili per le api e il Corniolo anche per i frutti.
Lunedì 24 Luglio 2017 Io e i ragazzi, aspettando Stefano con il carico di piante per la formazione delle siepi di essenze autoctone, iniziamo a bonificare la zona tra il Bannetta, le betulle e la strada, dalla Vite vergine, Lavorando di zappa e piccone, tutti e tre imparano anche a distinguere le piante spontanee una dall’altra. Ho loro spiegato che si usa li latino in tutto il mondo scientifico per capirsi in tema di piante ed animali. David e Evans sono incuriositi dalla apparente poca differenza, allo stato di ricaccio, tra il Luppolo, il Rovo e la Vite vergine. Parlando della birra e dell’uso del Luppolo e mostrandogli il Rovo avviluppato fino ai frutti, le more riesco a portare la loro attenzione sulle piante. Almeno così pare. Intanto il lavoro prosegue bene e alle 12 un lato è già completato.
Stasera credo proprio che avremo finito!
Martedi 25 luglio 2017
La pulizia dell’argine del Banna è fatta al 70%! Gran risultato in soli due giorni… I ragazzi hanno estirpato con le mani, rovi alti più di loro. Ora sanno usare meglio il decespugliatore.
Abbiamo conservato un gruppetto di rovi in piena produzione che servirà come esempio di arbusto fruttifero spontaneo e anche come rifugio per insetti e animaletti vari
Molte mini lepri sono state sfrattate dai nostri interventi ma ritroveranno riparo nelle siepi di biancospino appena messe a dimora, che saranno lasciate crescere liberamente.
Mercoledi 26 luglio 2017
Oggi cambiamo lavoro e in questo modo, spero di insegnare ai ragazzi che l’attività nei campi o nei giardini è varia, ancorché faticosa…Prima di cominciare ho spiegato all’ombra delle due betulle, che la gente passando, osserva ed è contenta del loro lavoro. Mi hanno ringraziato per averli informati di questo. Credo sia giusto gratificarli perché al contempo si sentano più responsabilizzati e magari, questo è il mio personale obiettivo con loro, pronti a difendere il loro giardino come opera propria. Il tempo sarà giudice…Ora finiamo di estirpare con zappe e picconi i ricacci della vite vergine.
I ragazzi arrivano puntuali ogni giorno e se continuano così, ora sono in grado di programmare le tempistiche delle operazioni previste in scaletta, con maggior precisione.
Fatta la seconda bagnatura delle siepi a rinforzo di quella di ieri.
Lunedi 31 luglio 2017
Bagnatura siepi e primo taglio erba col trattorino John Deere
che si è rivelato sufficientemente all’altezza del compito. Tutta la mattina è andata per il taglio con raccolta del materiale di risulta e suo spargimento al piede dei biancospini. Anche se in quantità non ancora sufficiente per un buon effetto pacciamante, serve a mantenere il terreno fresco intorno alle piantine
Ogni volta che si lavora qui le facciamo bagnare, viste le alte temperature del periodo. La scelta di posticipare la messa a dimora dei fruttiferi è stata ottima. Nel pomeriggio si è proseguito con la pulizia dell’argine del Banna che sarà conclusa domani
Martedi 1 agosto 2017
Oggi Stefano è solo con Evans e hanno finito la pulizia dell’argine, oltre alla raccolta dei rifiuti che la gente butta dalle auto sul lato strada. Evans è contento del risultato del suo lavoro e questo mi piace molto. Ha capito bene come e cosa si elimina e cosa si lascia, almeno da un punto di vista estetico.
Mercoledi 2 agosto 2017
Stamattina mezza giornata con me e tre ragazzi. Finiamo di togliere i ricacci della Vite vergine e anche di alcuni Rovi vicino alle Betulle. Effettuata un’altra abbondante bagnatura alle siepi così intercalano un po’ il duro lavoro col piccone. Oggi è molto caldo…Mohammad si preoccupa della velocità di crescita dei Rovi e della Vite vergine ed ha ragionissima! Allora ci dà dentro col piccone e con la zappa! Pensa al futuro dell’area e questo è bene. David per ora svolge il suo lavoro come gli altri e non perde occasione di emergere se può.
Lunedi 21 agosto 2017
Mattino: manca Mohammad e ricominciamo dopo la pausa estiva con Evans e David. Stefano inizia il secondo taglio dell’erba, ma a metà lavoro si buca una ruota del John Deere e quindi finirà il lavoro con un paio di tosaerba piccoli probabilmente…Intanto Evans e David ripuliscono le siepi di Biancospino dall’erba e dai Rovi che tentano di ricrescere; David usa la zappa vicino alle piantine con molta attenzione e Evans decespuglia la scarpata del lato strada.
Oggi e domani si finisce il taglio e si farà un solo mucchio dei rami e dei Rovi tagliati nella compostiera, in attesa della cippatrice. In questo modo evitiamo che il materiale a terra venga nuovamente invaso dal ricaccio dei Rovi sottostanti che terremo a bada a suon di forbici e decespugliatore. Nel tempo, aumentando l’ombreggiatura delle arboree soprastanti, lo sviluppo dei Rovi diminuirà gradatamente. Lo stesso accadrà nella parte centrale a forza di tagli ripetuti.
Così non utilizzeremo prodotti chimici di alcun genere.
Modesto è prontamente intervenuto per trasportare il mezzo a riparare! La squadra prosegue nel lavoro di taglio dei ricacci, bagnatura siepi e trasporto rami e sterpi nella compostiera.
Martedi 22 agosto 2017
Oggi squadra al completo! Grazie alla tempestiva riparazione della ruota bucata ieri, il trattorino è di nuovo operativo: grazie a Modesto!
Quindi si è potuto concludere il secondo taglio erba senza altri intoppi.
A sera tutta l’area è in ordine e se continuiamo così riusciremo a domare la ripresa vegetativa dei Rovi e delle altre essenze che la natura mette al lavoro per coprire le aree incolte e ricominciare quel ciclo che, pian piano, riporta alla foresta originaria o quasi… Incontrato una biscia, un Colubro di Esculapio per la precisione, che attraversava l’area da un rio all’altro.
Mercoledi 23 agosto 2017
Stamattina manca David, per malattia, dice Mohammad col suo fare sorridente…Oggi si lavora fino alle 12.00 quindi abbiamo dato molta acqua alle siepi a poi riempito 10 sacchi di spazzatura venuta alla luce durante i lavori precedenti oltre a quella gettata quotidianamente dai finestrini delle auto che transitano su via San Giovanni. I sacchi non bastano quindi ne procurerò altri per raccattare quello che alcuni “buoni cittadini” hanno sversato nel Bannetta sul confine con la fabbrica.
Da una proprietà privata si apre una porta metallica e ho viso buttare in acqua scarti vegetali, niente di grave ma mi auguro che una volta pulito, lo sbocco del torrente si mantenga tale ed intanto i Biancospini cresceranno e impediranno l’accesso ai maleducati.
Stamattina abbiamo trovato un altro Colubro morto caduto dal becco di una Poiana: snake caduto dal cielo dice Mohammad!
Lunedi 28 agosto 2017
Oggi mancano Evans e David perché devono presentarsi a Torino. Stefano arriverà da Moncalieri col primo carico di pali per la costruzione della pergola.
Mohammad ed io, nell’attesa, liberiamo bene l’area dove sorgerà la pergola dai ricacci dei Rovi e altri arbusti vari, a colpi di piccone. Parliamo un po’ e mi dice che lui è sudanese del Nord Sudan e pensa di imparare bene l’italiano per mettere radici in Italia. Si interessa molto alle piante; ha controllato se il terreno intorno alle piantine della siepe era ancora umido…Questo mi piace, se il lavoro gli piace veramente potrebbe essere lui quello da allevare come “cicerone” del progetto quando qui verranno le scolaresche.
Piantare i pali nel terreno arido non è agevole e ci si aiuta con l’acqua, per cui Mohammad si è schizzato più volte di fango! Abbiamo piantato tutti i pali per la base
Martedi 29 agosto 2017
Oggi mancano David e Mohammad perché tocca a loro presentarsi a Torino. Evans arriva un po’ in ritardo perché aveva equivocato se andare a Torino o qui.
Oggi contavo di finire la pergola ma a causa del legno duro ci si mette più tempo. A sera comunque la pergola è assemblata, mancano solo le traverse interne e alcune “saette” (diagonali che stabilizzano la struttura) centrali
La pergola, in un certo senso, onora le due Betulle, le valorizza!
Più le osservo e più vedo la loro storia di sopravvivenza. Anche se una porta i segni di ferite e un’importante inclinazione, queste due piante meritano di essere mantenute così. Si eleveranno ancora, spero per molti anni sopra una importante collezione di fruttiferi…
Mercoledi 30 agosto 2017
Stamattina i ragazzi ci sono tutti. In vista della sospensione lavori che riprenderanno il 25 Settembre (fa troppo caldo ancora per piantare le piante da frutta) oggi bagneremo abbondantemente le siepi e tagliamo alla base con le forbici i Rovi, i Luppoli, le Robinie e i Pioppi tremoli per contenerne la ricrescita ove indesiderata.
Poi abbiamo ben nascosto i pali avanzati che serviranno per completare la pergola e realizzare la staccionata di accesso. David, che non era presente alla costruzione della pergola, è rimasto stupito e anche un po’ dispiaciuto per non avervi partecipato. Evans invece era contento di rimarcare che l’aveva fatta lui!
Mohammad è il più pragmatico dei tre ed ha prontamente detto che è un buon lavoro senza tanta enfasi ma in modo semplice e sorridente. Mi spiace che alcune fasi della costruzione siano state perse da loro: per questi ragazzi tutto è utile, tutto è una novità e sarebbe bene che il loro orario di lavoro non venisse troppo occupato da incombenze burocratiche richieste dal loro status di rifugiati…
Ci si rivede il 25 settembre!
Lunedi 25 settembre 2017
Si ricomincia dopo la pausa dovuta alla siccità prolungata di quest’estate che ormai sta volgendo al termine. Continua a non piovere, ma almeno le temperature sono in calo e questo ci consentirà di mettere a dimora le prime piante da frutto a inizio Ottobre.
Oggi Stefano e Mohammad hanno eseguito il terzo taglio dell’erba. Mohammad ha imparato ad usare il decespugliatore assai bene. Non si lamenta del suo lavoro, anche se oggi, mancando Evans e David, si è dovuto giocoforza “sbattere” di più…
Martedi 26 settembre 2017
Oggi si conclude la costruzione della pergola. Siamo ancora a regime ridotto, perché stamattina manca David e oggi pomeriggio anche Evans. Quindi la tabella di marcia potrà subire dei rallentamenti, ma questo non preoccupa visto che, in ogni caso, avanziamo tempo dall’inizio dei lavori.
Stefano sta insegnando a Mohammad l’uso corretto del trapano, così lui è l’unico tra i tre che ha provato ad eseguire tutte le fasi della costruzione; dal come piantare i pali nel terreno arido, fino alla fine dell’assemblaggio. La pergola è finita e abbiamo già fatto metà dello steccato d’ingresso!
Mercoledi 27 settembre 2017
Siamo di nuovo al completo! Oggi si conclude la costruzione dello steccato d’ingresso. Tutti e tre i ragazzi hanno imparato ad usare il trapano e credo che osservando Stefano mentre usa la motosega, stiano man mano acquisendo nozioni di lavoro pratico, utili in qualunque ambito lavorativo manuale. Si impara risolvendo piccoli problemi al volo, che sempre si presentano in queste situazioni di lavoro non standardizzato.
Oggi passa molta gente ed inevitabilmente osserva il lavoro dei ragazzi, visto che siamo praticamente sulla strada. Qualcuno sorride e saluta… Evans ha bagnato tutte le piantine di Biancospino che paiono sofferenti ad un primo sguardo, ma invece ciò che conta, cioè le gemme e il tessuto legnoso del fusto, sono in ottimo stato: le piante, quando si trovano a dover superare condizioni estreme, concentrano le loro risorse dove serve.
Lunedì andremo a prendere le piante da frutto in vivaio e nel pomeriggio inizieremo l’impianto!
Lunedi 2 ottobre 2017
Oggi pianteremo le prime 28 piante! Io e Stefano siamo andati a prenderle ad Alpignano e poi, approfittando del camion cassonato, ci siamo allungati fino a Levone per prendere la sbarra di ferro lunga 5 metri e mezzo che servirà per chiudere provvisoriamente l’accesso carraio.
Purtroppo abbiamo solo Evans con noi e perciò siamo riusciti a piantare solo una parte degli alberi: il terreno è ancora arido e duro e rende più difficile scavare le buche. Evans ha imparato a posizionare la pianta alla giusta profondità, anche se non so se ne ha capito veramente il senso: la difficoltà di comunicare in questi casi pesa.
Le radici delle piante sono state messe a bagno nella poca acqua rimasta nel Bannetta e poi ancora irrigate dopo la messa a dimora. Stanno già perdendo le foglie ma questa primavera si faranno vedere: sono piante di varie età, alcune piccole a prima vista, ma hanno tutte almeno tre anni di vaso, quindi non dovremmo avere sorprese di attecchimento.
Trattandosi di essenze non più coltivate, reperirle non è facile nemmeno per i vivaisti che ho interpellato: a fine mese, a inizio Novembre ne arriveranno un’altra trentina delle quali però molte devono essere sradicate dal terreno e quindi preferisco aspettare ancora un po’ per ridurre il trauma del trapianto.
Martedi 3 ottobre 2017
Oggi manca solo Mohammad e abbiamo finito la messa a dimora delle piante. Stefano ha abbattuto la Betulla pericolante
e iniziato la cernita delle piante spontanee da tenere in piedi sull’argine del Banna. Qui taglieremo solo le piante seccate o comunque sofferenti e i rami più bassi delle rimanenti onde evitare che il Luppolo e i Rovi vi si arrampichino di nuovo deformandone la crescita.
Il prossimo anno sceglieremo dai ricacci freschi le nuove piante che diverranno alte. Evans e David hanno già ripulito buona parte dei rami tagliati e provvedono a dare abbondante acqua alle nuove arrivate. Nel Banna è tornata l’acqua, deviata probabilmente per lavori di manutenzione, e forse oggi potrebbe piovere! Speriamo…
Piccola curiosità: due signore incuriosite hanno chiesto a Stefano cosa stessimo piantando, e lui ha loro spiegato il progetto in sintesi: crediamo sia piaciuto perché volevano sapere quando avrebbero potuto comprare la frutta!
Mercoledi 4 ottobre 2017
Siamo ancora senza Mohammad. Evans e David preparano il materiale che dovrà essere “cippato”, cioè sminuzzato dal biotrituratore e depositato in compostiera e che servirà come ammendante e pacciamante.
Stefano sistema la chiusura provvisoria dell’accesso carraio
e poi su idea sua, procederemo alla marchiatura delle piante appena arrivate, per tutelarci dai furti. Verniciandone una porzione di tronco con colori atossici sia per noi che per le piante, speriamo di scoraggiare eventuali malintenzionati creando loro qualche difficoltà. Il problema si risolverà da solo non appena le piante non potranno più essere eradicate facilmente.
Abbiamo pensato di colorare le piante con diversi colori per facilitarne la distinzione alle scolaresche; quindi rosso per i Meli, giallo per Peri, verde per gli Albicocchi, arancione per i Peschi, bianco per i Ciliegi, blu per i Susini e grigio per le altre.
La vernice sparirà man mano col rinnovo della corteccia dovuto all’accrescimento diametrale e le piante saranno riconoscibili dai cartellini identificativi
Lunedi 9 ottobre 2017
Oggi è iniziato il lavoro di “cippatura”. Evans si dimostra più abile nel lavoro manuale e nell’uso degli attrezzi. David invece tende a non dar retta e a far di testa sua, ma tutto sommato, il suo lavoro lo esegue. Loro stanno alla macchina e Stefano prosegue nel lavoro di cernita delle piante da eliminare sull’argine del Banna.
Siamo nelle fasi conclusive dei lavori e la siccità che persiste ci costringe ad una nuova pausa.
Le nuove piante in attesa presso il vivaio, sono da eradicare e perciò sarebbe opportuno fare questa operazione in condizioni pedo-climatiche favorevoli. Attenderemo fino a metà Novembre sperando che questa siccità di aria e di terra lasci il posto ad un autunno più umido.
Martedi 10 ottobre 2017
A sera il grande mucchio del materiale prodotto e stipato nella compostiera non c’era più! I ragazzi hanno lavorato bene, tutti e tre. Mi spiace che Mohammad non sia più in squadra e mi auguro abbia trovato una miglior sistemazione.
Ora disponiamo di un bel po’ di materiale adatto alle future pacciamature di questa primavera. Ovviamente ogni giorno bagniamo le piante e i Biancospini piantati in Luglio hanno già radicato bene. In primavera ci faranno una sorpresa con uno sviluppo rapido.
Il primo anno dall’impianto serve alle piante a far radici e a superare lo shock del trapianto, il secondo si consolida l’attecchimento e il terzo la pianta comincia a crescere secondo il suo ritmo naturale.
Questa regola generale va ricordata sempre: con le piante, in generale, non ha senso la parola fretta!
Mercoledi 11 ottobre 2017
Oggi Stefano e i ragazzi hanno effettuato una bagnatura abbondante e finito di costruire lo steccato della compostiera. Quest’area servirà al corretto smaltimento dei materiali risultanti dal taglio erba, dalle potature e dalla raccolta foglie. Si potrà produrre in loco la pacciamatura, il terriccio ed il compost che saranno restituiti al terreno durante le lavorazioni in modo da completare il ciclo naturale.
Ciò che si prende va ridato; la natura lo fa sempre e noi faremo bene ad imitarla.
Oggi è l’ultimo giorno prima della pausa. Si ricomincerà il 13 Novembre col quarto taglio erba (sperando sia cresciuta perché significherebbe che è piovuto!) e la messa a dimora di altre 30 piante circa.
Martedi 14 novembre 2017
Oggi, dopo un ultima pulizia dell’area prima dell’inverno, sono arrivate altre piante
Piano piano ci avviciniamo a completare la collezione dei frutti antichi preventivata a inizio lavori. Sono arrivati anche esemplari di Meli nati da seme, Franchi, in gergo botanico che serviranno da portainnesti per alcune varietà non più reperibili presso i vivai ma che andremo a moltiplicare da noi con le marze prelevate da vecchie piante madri sparse sul territorio.
Alcune varietà di Pero ad esempio sono sopravvissute solo in una frazione del comune di Alba e lì andremo a prelevare gli innesti (marze) questa primavera… Lo stesso dicasi per alcuni Albicocchi, Ciliegi e Susini. Ora le piante messe a dimora sono 47 ma prima della fine dell’inverno contiamo di reperire anche le restanti 41.
Chi ha gradito molto il nostro lavoro sono state le mini lepri che solo adesso, hanno deciso di assaggiare un po’ tutte le piante, prediligendo Meli e Peri perché più dolci. Con una lieve applicazione di mastice per innesti al mentolo che serve per chiudere le ferite arrecate ai fusti abbiamo risolto il problema perché gli animali non amano il sapore del mastice!
Appena avremo a disposizione dei rami da potatura di meli li porteremo in loco così avranno da mangiare senza arrecare danno alle giovani piante.
Mercoledi 22 novembre 2017
Credo di poter dire che abbiamo sgominato la banda delle minilepri! Almeno per ora… Dopo l’applicazione del mastice per innesti, le simpatiche bestiole, dopo due giorni appena hanno imparato a toglierlo usando le unghie invece dei denti e di conseguenza avevano di nuovo spazio libero per rosicchiare la corteccia delle giovani piante.
A questo punto, Stefano e Alberto oggi hanno sistemato del tubo corrugato che copre i fusti delle piante proteggendoli dai roditori. Dopo due sopralluoghi, l’ultimo ieri, pare proprio che si siano convinte a cercare cibo in altri lidi. Le piante hanno subito danni ancora recuperabili, vedremo in primavera alla ripresa vegetativa, il loro comportamento.
Caso eccezionale dovuto al caldo di questa estate e inizio autunno: uno dei meli, e precisamente il Pom d’ij Ebrei, è fiorito…purtroppo!
Dico purtroppo perché questa fioritura decisamente insolita potrebbe causare la morte della pianta. In primavera infatti quando all’albero serviranno foglie e fiori non si avranno più gemme pronte a vegetare perché saranno nel frattempo gelate in inverno! In tanti anni avevo visto fiorire peschi, albicocchi, ciliegi e susini in anticipo ma mai un melo o un pero.
Questo la dice lunga su che cosa ci aspetta nel prossimo futuro: potremmo anche vedere un cambiamento nelle nostre piante oltre al poterne coltivare di esotiche.
Giovedi 25 gennaio 2018
Eccoci di nuovo qui! E’ già primavera nell’aria almeno!
Oggi sono arrivate le ultime piante e con Stefano, Luca e l’altro Stefano abbiamo finito l’impianto. Ora ci sono tutte, o meglio gli spazi sono tutti occupati, già perché vista la difficoltà a trovarne alcune presso i vivai, proprio perché per la gran parte si tratta di varietà in via di estinzione, abbiamo pensato di mettere a dimora i portainnesti e proseguire la ricerca della “varietà perduta” prelevando le marze (nesti) dalle piante madri ancora esistenti sparse in giro per il Piemonte.
Quindi nella primavera 2019 si potrà organizzare il primo incontro formativo sulle tecniche d’innesto direttamente sul posto.
Intanto inizia la caccia alla varietà perduta anche tramite la rete, fornirò l’elenco e, previa verifica che si tratti proprio di quella, giusta si andrà a prelevare e conservare per il momento opportuno.
Ma è presto, prima dobbiamo dar tempo ai portainnesti di radicare bene, ecco perché serve una stagione.
Ora inizierà la manutenzione ordinaria dell’area per evitare che ritorni allo stato di abbandono nel quel l’abbiamo trovata e per curare lo sviluppo delle giovani piante. Presto saranno applicati i cartellini col nome, descrizione delle caratteristiche e provenienza.
Giovedi 5 aprile 2018
Oggi abbiamo eseguito il primo taglio erba dell’anno con l’operato di Maurizio e Modesto, rapidi e apprezzabilissimi lavoratori di DSP.
Da un primo esame tutte le piante hanno superato l’inverno, alcune sono in fioritura e gli assalti delle minilepri sono scongiurati senza l’utilizzo di veleni o altri metodi drastici. Parte dell’erba del primo sfalcio è stata posta al piede delle piantine di Biancospino che presto daranno segno della loro presenza avendo sviluppato una buona base radicale nel primo anno d’impianto. Saranno una buona riserva di nettare per le api.
La restante erba tagliata è stata volutamente lasciata cadere a terra opportunamente sminuzzata dal tosaerba, per contribuire all’apporto si sostanza organica. Presto saranno posizionati i cartelli col nome e breve descrizione delle piante da frutto e dei portainnesti messi a dimora.
Rispetto allo scorso anno cominciano a crescere alcune erbe spontanee prima inibite dall’eccessivo sviluppo dei rovi e della vite vergine americana che ricoprivano interamente il terreno: questo significa che pian piano, si va verso la costituzione di un nuovo equilibrio di prato stabile polifita, composto cioè da varie essenze.
Ora la specie spontanea più rappresentata è una graminacea, ma Tarassaco, Ranuncolo, Ravizzone, Veccia sono già presenti
Pensiamo di dare inizio, in modo sperimentale, ad una coltivazione di Borragine entro il mese di Aprile (tempo permettendo) altra importante essenza mellifera e al contempo spargeremo semi di Trifoglio ladino, specie tra le piante da frutto per contribuire all’apporto di azoto in modo naturale.
Lunedi 23 aprile 2018
Secondo taglio erba con la squadra del verde di DSP al gran completo! Le alte e anomale temperature di questa primavera/estate hanno fatto crescere l’erba oltremisura, ma i mezzi per tenerla a bada non mancano!
Nel prato naturale che pian piano sostituisce il roveto precedente, stanno arrivando nuove specie erbacee che prima non potevano svilupparsi a causa dell’ombreggiatura data da Rovi e Vite vergine. Questa area si stava avviando a ritornare al bosco originario ma ora il nostro intervento favorisce un equilibrio diverso, la formazione di un prato stabile naturale, che ben si confà a questo frutteto/giardino sperimentale che ha l’ambizione di diventare un piccolo centro di osservazione e studio del comportamento dei fruttiferi antichi in rapporto agli eccessi climatici che stiamo attraversando.
Abbiamo avuto subito una sorpresa: sulle piante, alcune in fioritura, soprattutto sui peri e sui loro cugini cotogni ha fatto la sua comparsa un insetto vorace divoratore di tenere foglie! Le late temperature velocizzano anche il ciclo riproduttivo degli insetti “nemici” che però, qui ci servono per studiare modi naturali per contrastarne gli effetti negativi. Primo intervento, possibile solo perché le nostre piantine sono piccole, fatto a mano dal sottoscritto, ha eliminato l’80% degli adulti presenti e mi ha dato la possibilità di capire meglio il problema.
L’insetto mangia preferibilmente il pero, tra le varietà di Cotogno colpite, ma meno intensamente, due reagiscono molto meglio. Insieme ai vandali sono arrivati anche insetti utili, come la ben conosciuta Coccinella… Questo mi fa decisamente optare, almeno per il momento, ad aspettare prima di usare prodotti, anche se in uso nell’agricoltura biologica, che intaccherebbero il ciclo anche di altri insetti che servono ad esempio contro gli afidi e che prevedo di osservare a breve.
Mentre iniziano a presentarsi i problemi accompagnatori dell’impianto, ci si prepara all’inaugurazione dell’area con la preparazione dei cartellini indicatori e descrittivi di ogni pianta e del progetto in generale.
Inoltre saranno introdotte le prime arnie per cominciare a utilizzare il giardino sotto l’aspetto degli insetti pronubi, che troveranno “pane per i loro denti” nei prossimi anni con i biancospini, i cornioli e ai fruttiferi nel loro insieme che si aggiungono alle erbacee presenti e alle Robinie che stiamo cercando di recuperare sull’argine del Banna.
Giovedi 26 aprile 2018
Dopo aver approfondito lo studio sul “nemico” insetto sono giunto alla buona conclusione che, al momento essendo le piante in fioritura non conviene intervenire chimicamente nemmeno coi prodotti consentiti in agricoltura biologica.
Per cui in mattinata ho riesaminato la situazione e ho constatato quanto segue:
- in generale c’è stata una ripresa del numero di adulti dopo l’incursione fatta da me a mano lunedì scorso, ma non quanto mi aspettavo.
- a quanto pare Coccinelle e Formiche si cibano delle uova appena deposte dagli adulti ma per sicurezza procederemo alla rimozione di tutti i ricettacoli fiorali dove possono esserci uova anche perché le piante sono giovani ed è meglio non lasciarle fruttificare il primo anno d’impianto.Oggi sul totale dei Peri e dei Cotogni uniche essenze colpite in quanto il parassita è l’Antonomo del Pero (Anthonomus Pyri) che come dice il nome si mangia fiori ma anche le giovani foglie del Pero e del Cotogno, poco segnalato in Piemonte e subito iniziamo bene….
- sul controllo effettuato su tutte le piante, non solo sui Peri e Cotogni ho trovato tre Cimici asiatiche in stato poco attivo
- notizie positive; due varietà di Pero già quasi completamente defogliate rispondono col risveglio di gemme latenti (quindi reagiscono). Il Pero selvatico da portainnesto è più resistente del Cotogno. Il Cotogno Gigante di Wranja pare sopportare meglio l’assalto degli adulti.
- su peschi si registra un ‘attacco di Bolla del Pesco del fungo Taphrina deformans ma vi è già una reazione delle varietà più resistenti. Questo gran caldo improvviso sta dando la prima lezione e le piante imparano a difendersi e noi impariamo come intervenire osservandole… A parte l’invasione di Antonomo che ci dà materiale di studio fin dalla partenza, il resto delle piante pare ben avviato e l’avventura continua.
Giovedi 6 settembre 2018
Oggi la nuova squadra ha effettuato il taglio erba nel frutteto. Il provvidenziale utilizzo del trattore ha permesso di ridurre notevolmente i tempi del lavoro ed al contempo, di migliorare la qualità del taglio. La squadra composta da Alberto, Darco e Lucieny ha potuto finire in mezza giornata evitando il diluvio del pomeriggio! L’erba tagliata è stata scaricata tra i Biancospini e sarà sparsa domani per utilizzarla come pacciamatura naturale.
E’ tempo dei primi bilanci:
su 88 piante messe a dimora solo 4 sono da sostituire perché non hanno superato lo shock dei denti delle minilepri…. In compenso i parassiti che si sono man mano presentati non hanno, per il momento arrecato grandi danni. Alcune piante hanno fruttificato e le abbiamo lasciate fare, riducendo però il numero dei frutticini perché non rubino troppa energia alla pianta nella fase di sviluppo iniziale.
A breve posizioneremo i cartelli indicatori coi nomi delle varietà e integreremo la ancora scarsa presenza di leguminose spontanee con erba medica che sarà seminata attorno alle piante in primavera in modo da sfruttare l’apporto naturale di azoto fornito dai batteri Rizobium e Azotobacter che vivono sulle radici delle leguminose.
Il prato spontaneo, grazie ai tagli ripetuti si sta lentamente equilibrando e il ricaccio dei Rovi lascia piano piano il posto a nuove piante che prima non potevano germogliare come il Tarassaco, la Bugola, la Vinca, e altre.
Lunedi 22 ottobre 2018
Ultimo (forse) taglio erba della stagione. Alberto, Darco e Nicolas hanno completato l’opera in meno di un giorno grazie all’utilizzo del trattore che ci consente di risparmiare tempo.
Abbiamo sostituito 12 Biancospini morti prelevando dal nostro “vivaietto” di scorta e eliminato 4 piantine di melo da innestare perché rivelatesi sensibili all’attacco di afide lanigero.
La selezione in base alla resistenza ai parassiti è uno dei punti forti del progetto e dove non ce la fanno le piante o gli insetti antagonisti, l’uomo, che fa parte dell’ecosistema interviene con la sua esperienza e intelligenza.
Il nuovo prato si arricchisce sempre più di nuove essenze erbacee che adesso possono diffondersi grazie all’esposizione solare non più impedita dallo strato di rovi precedente, quindi piano piano compaiono più tarassachi, ma anche il Tasso barbasso e qualche timida leguminosa che provvederemo ad integrare in primavera con Trifoglio e Erba medica.
Le piante stanno tutte abbastanza bene e alcune sono pronte per essere innestate a Marzo non appena avremo le marze disponibili delle cultivar che ancora ci mancano. Abbiamo già visto i primi frutti del Cotogno “Gigante di Wranja”, del Nespolo di Germania, di alcuni Meli e Peri, degli Azzeruoli ma è presto per parlare di produzione…siamo ancora in fase di allevamento!
Martedi 11 dicembre 2018
Oggi Alberto e Nicolas ed io abbiamo aggiunto quattro nuove piante alla collezione, recuperate da un privato della zona che ce ne ha fatto dono.
Si tratta di due Susini del tipo “Bergna blova” coltivati tempo fa in zona, varietà dalla quale forse hanno avuto origine cultivar commerciali a frutto più grande, un Pero “Abate Fetel” e un Melo “Pom ad’l’Oli” vecchia varietà molto diffusa nel Canavese e apprezzata per la sua predisposizione ad essere “compostata”.
I due Susini sono già grandi e speriamo riescano a superare lo stress da trapianto, lo vedremo quest’estate!
Abbiamo raccolto un cestino di Nespole, i “Puciu” che si mangiano dopo l’ammezzimento come i cachi e sono in corso le ricerche degli innesti per questa primavera presso la scuola “Malva-Arnaldi” di Bibiana dove sono custodite piante madri di vegetali ormai a rischio di estinzione.