Collina di Torino

Primavera 2020 – Autunno 2021

Contenimento del terreno con contestuale creazione area di manovra in giardino privato

Dopo la realizzazione dell’area di manovra/parcheggio abbiamo pensato alla scenografia di “contorno”.

Nell’ottica di recuperare tutto ciò che è possibile in loco come da nostro consueto modo di operare, i blocchi di tufo già presenti ( pur se non consoni all’esposizione parzialmente a nord dell’area), disposti ad anfiteatro svolgono comunque la loro funzione di sostegno del terreno a monte.

Con la terra asportata dall’area di manovra si è creata un arginatura per formare la “dispensa” del giardino: un’area dove accumulare residui di potatura, foglie e sfalci dell’erba tagliata che nel tempo, se opportunamente gestita, potrà fornire terriccio e materiale ammendante a costo zero e soprattutto evitare costi di smaltimento dei materiali di risulta. Anche qui abbiamo riutilizzato le traversine ferroviarie residuo di lavori precedenti e stoccate nell’area antistante l’abitazione, ponendole orizzontalmente al terreno come contenimento.

L’area di manovra, a parte l’accesso alla “dispensa”, è contornata da essenze arbustive a fioritura estiva come Oleandri, Potentille e alcuni arbusti come i Mirti recuperabili dalle fioriere poste sul terrazzino ( questa è l’unica parte dell’area dove il sole del pomeriggio riesce ad arrivare)  in questo modo otteniamo due risultati: 1) si nasconde alla vista la “dispensa” del giardino posta sotto l’area di manovra e  2) si delimita verticalmente l’area stessa senza l’uso di steccati.

Nella parte a monte dell’area di manovra, dopo opportuna pulizia manuale da radici, piccoli ceppi e detriti vari, (oltre a diserbo mirato delle erbe spontanee perenni) abbiamo piantato gli arbusti più adatti a questa zona decisamente ombreggiata, come Camellia sasanqua, Taxus baccata e Loropetalum . Anche la Camellia japonica piantata anni fa erroneamente in pieno sole nel giardino antistante ha trovato qui la sua giusta posizione, oltre ad altri arbusti recuperati dalle fioriere come Eleagnus che saranno utili se lasciati crescere spontaneamente, alla formazione di una quinta sempreverde in alto. I grossi ceppi risultanti da abbattimenti, sono tagliati a raso e lasciati in loco per non compromettere ulteriormente la tenuta del terreno e trattati con diserbante sistemico non residuale per evitare il ricaccio dalle radici trattandosi di Robinie… L’idea è di creare, col tempo, un giardino a bassa manutenzione dove la crescita guidata delle piante inibisca le erbe spontanee e la vista dell’insieme dall’abitazione regali sia d’estate che d’inverno qualche macchia di colore…

La presenza della siepe di Photinia appena messa a dimora da altri giardinieri, contrasta con questa scelta; era più adatta una schermatura composta da essenze miste, ma si potrà comunque scegliere di lasciar sviluppare le piante quasi liberamente, in modo da godere del colore rosso dei germogli primaverili ma anche della successiva fioritura. I muri di tufo saranno nascosti da Rosmarini prostrati e Jasminum nudiflorum in modo che col tempo si confondano con gli altri arbusti. Il passaggio pedonale adiacente l’abitazione verrà ripulito ed  evidenziato da una siepe di Ilex crenata, essenza sempreverde adatta al posto, di bassa manutenzione molto simile al Bosso ma immune agli attacchi della Piralide. In tutte le zone piantumate abbiamo sistemato un buon strato di pacciamatura naturale per contrastare l’insorgenza delle erbe spontanee e mantenere più a lungo l’umidità del terreno, oltre ad un substrato di torba acida dove necessario (Camellie).

Nella parte più al sole, che va dalla siepina di Ilex alla “dispensa” dietro ai grossi Oleandri abbiamo trapiantato alcuni fruttiferi già presenti nel giardino antistante casa e integrato con varietà resistenti alle malattie e ai cambiamenti in corso.

Taglio erba nella parte alta senza toccare la parte bassa che sarà diserbata

Parte bassa prima del diserbo preventivo

Taglio erba nella parte alta senza toccare la parte bassa che sarà diserbata

Lavorazione parte bassa

Ottimo effetto del diserbo preventivo

Ottimo effetto del diserbo preventivo

Spostamento del terreno con motocarriola per evitare fresature

Formazione della dispensa

Arrivano le traversine per la dispensa

Costruzione della dispensa

La dispensa è finita

Il Muro di contenimento della parte alta

Particolare del muro di contenimento

Arrivano le prime piante per la parte bassa

Gli Oleandri

La siepina di Ilex crenata nella parte bassa

I nuovi fruttiferi dietro la dispensa

La parte bassa dopo aver piantato.

Loropetali, Rosmarini e Camellie sasanqua nella parte alta

Costruzione area riposo parte alta

Area riposo in costruzione nella parte alta

Area riposo finita

Area riposo

Area riposo visuale

Il posto per la fontanella recuperata

La fontanella posizionata

I rosmarini prostrati e la Camellia japonica trapiantata

La Camellia japonica finalmente al posto giusto...

La pacciamatura con cippato sotto gli Oleandri.

Il gruppo di Camellie sasanqua nella parte alta

La parte bassa dopo sei mesi

La parte bassa e l'area di manovra dopo sei mesi

Rifacimento aiuola degradata

Qui ci troviamo nella parte antistante l’abitazione, rivolta ad Ovest. La precedente sistemazione con Cotoneaster tappezzanti  non più adatta alla forte insolazione attuale e in parte disseccata, era ormai mescolata alle erbe spontanee… qui si trovava anche un bell’esemplare di Camellia japonica che chiedeva da anni di essere spostato all’ombra…e ha trovato posto nella parte descritta sopra.

Dopo l’eradicazione manuale di tutte le essenze, si è proceduto al riposizionamento delle “lose” di contenimento della parte alta dove insiste l’edera che cresce sul muro ad archi e nello stesso tempo abbiamo formato un camminamento pedonale per facilitare la manutenzione futura con le stesse pietre poste sul terreno.

Un trattamento diserbante sistemico e mirato ha eliminato le erbe spontanee perenni per evitarne l’insorgenza tra le future piante. Questi sono gli unici casi in cui usiamo la chimica…

Questo lavoro è stato effettuato seguendo le stagioni, in modo da operare nelle condizioni migliori dettate dallo sviluppo delle piante da eliminare e/o trapiantare ottenendo il massimo del risultato nel tempo.

Nella fase estiva/autunnale successiva abbiamo costruito i nuovi contenimenti utilizzando legname di castagno che ha la particolarità di durare molto negli anni per la sua capacità di “ossificarsi”.

La pacciamatura è ottenuta con telo di Juta biodegradabile sul quale le piante cresceranno senza problemi. Sotto il telo passano i tubi dell’impianto di irrigazione a goccia per garantire una buona “partenza” della nuova aiuola fatta da piante erbacee perenni adatte all’esposizione. Le nuove piante sono state scelte per soddisfare il desiderio della proprietà di poter raccogliere i fiori del proprio giardino per la casa…

Un bel giardino nasce dall’incontro con le esigenze delle piante che lo formano e ne sono i veri abitanti, e dai desideri degli uomini che, temporaneamente lo posseggono…

Prima dei lavori

Prima dei lavori

Prima dei lavori si nota la sofferenza della Camellia japonica

Eradicazione manuale dei Cotoneaster

Rifacimento bordura in lose e del camminamento.

I lavori di smontaggio proseguono

Lose recuperate per il camminamento.

I lavori di montaggio proseguono

La bordura è finita e le pietre del camminamento la sostengono.

Con le pietre abbiamo finito.

Alcune delle nuove essenze

Sono arrivati i pali di castagno

I pali trovano il loro posto col telo di Juta

Quasi finito

Telo di Juta...giriamo intorno all'Agrifoglio che abbiamo lasciato.

Ecco la sistemazione definita di questo angolino...

Le piante al loro posto...ora non si vedono quasi...ma poi esploderanno...