Ideazione frutteto didattico in Ciriè (TO)
Progetto ”Giardino dei frutti restituiti”
Levone Canavese 08/08/2016
Viste le finalità del progetto, riteniamo utile sia dal lato formativo, che per favorire la diffusione di specie e varietà ormai desuete, l’utilizzo d essenze già tutelate nella banca dati del germoplasma frutticolo istituito dalla Regione Piemonte*, che provvede a conservare molte specie di fruttiferi coltivate in Piemonte sino all’inizio del secolo scorso. Questo impianto potrebbe diventare uno dei punti di messa in produzione di queste piante, in un frutteto/parco dove le piante siano disposte secondo le proprie caratteristiche di sviluppo. Infatti escluderemmo sistemi di allevamento forzato e ridurremmo gli interventi di potatura a quelli necessari all’allevamento delle singole piante secondo il loro portamento naturale. Tutte le essenze saranno scelte anche in base alla loro naturale resistenza alle diverse patologie in modo da limitare gli interventi di difesa fitosanitaria e le concimazioni. Nel caso si rendessero necessari interventi di lotta contro parassiti consiglieremmo esclusivamente sistemi di lotta biologica e preventiva, utilizzando magari le buone, vecchie pratiche agricole manuali che servivano proprio a limitare le infestazioni. Ad esempio l’inerbimento del terreno, la rimozione di foglie e dei materiali di risulta, etc.
Questa vecchie varietà si sono “perse” anche perché il gradimento alimentare si è indirizzato verso frutti di facile e immediato consumo: mele da “composta” ad esempio, erano molto apprezzate proprio perché il loro consumo si protraeva anche nei mesi invernali. Quindi sarebbero interessanti incontri formativi sulle vecchie preparazioni delle composte, o dei sistemi di conservazione (ad esempio) di pere raccolte a ottobre ma mature solo a gennaio!
Dalla cartografia l’area occupa una superficie di 55 are pari a circa 5.500,00 mq. Ipotizziamo un ingresso carraio sul lato est che pare l’unico dotato di strada adiacente. Ai lati due Gelsi introducono il visitatore al parco e una pergola in pali da vigneto lunga 12mt e larga 4 potrebbe ospitare all’ombra i cesti della raccolta e anche qualche bella merenda. Naturalmente la pergola serve da sostegno a due Viti di uva fragola anch’esse parte dell’impianto.
Il giardino si presenta con gruppi di alberi su prato spontaneo regolarmente sfalciato, disposti secondo la miglior esposizione solare. Ecco l’elenco delle essenze che pensiamo di utilizzare:
- 20) MELO*: Cafasse, Ferminel, Cionet, Piatlin, Pom d’j Ebrei, Pom ‘d L’oeuli, Venaus, Gris d’la Composta, Magnana, Carla, Gris Torriana, Azzurro Tron, Liscio di Cumiana, Calvilla bianca, Ciochera rosa.
- 20) PERO*: Brut e Bon d’Istà, Burè gris estivo, Burè roca, Coscia di Donna, Martin sec estivo, Prus Vinatà, San Giovanni, Verd Londra, Tumin d’Invern, Martinas di sotto, Madernassa, Menta, Rose e fiori, Pyrus Pyraster.
- 6) CILIEGIO*: Bianca, Galucio ‘d la Nebbia.
- 5) ALBICOCCO: Valeria, Vitillo.
- 8) SUSINO: Angeleno, Mirabolano Rosso, Mirabolano Giallo, Ramassin giallo, Ramassin di Pagno, Regina Claudia verde, Bianca di Bagnolo.
- 10) PESCO: Buco incavato, Della Vigna bianco, Della Vigna rossa, Limonini, Natalina, Guglielmina.
- 2) COTOGNO: Cydonia oblonga, Gigante di Wranja.
- 2) VITE: Isabella nera.
- 1) FICO: Brogiotto nero.
- 1) CACO: Vaniglia.
- 2) GELSO: Bianco, Nero.
- 1) NESPOLO: Mespilus germanica.
- 1) AZZERUOLO: Crataegus azarolus.
- 3) NOCE: Nostrana, Franquette, Farnet.
- 6) NOCCIOLO: Corylus maxima, Gentile delle Langhe, Piemontese, Bergeri, San Giovanni, Tonda Giffoni.
L’elenco è passibile di variazioni dovute alla difficoltà nel reperimento delle essenze. Tenendo conto di dare la precedenza a quelle varietà che erano diffuse in Piemonte e in particolare nel Canavese.