Turtle Garden

Giardino per le Tartarughe

Presentazione del luogo.

 

Il nuovo assetto del giardino è frutto di una recentissima e accurata ristrutturazione della casa che ha conservato intatto lo spirito agreste tipico delle abitazioni di fine 1800 e inizio 1900 in Piemonte. I materiali e le tecniche utilizzate per adeguare l’edificio alle nuove esigenze in tema di sostenibilità ambientale, come anche la pavimentazione del cortile e la scelta dei colori rendono elegante e allo stesso tempo sobrio tutto l’insieme.

Entrando si viene colpiti da due elementi: la luminosità del posto e l’apertura allo sguardo, nonostante ci si trovi tra edifici sovrastanti più alti… L’occhio viene catturato dal verde brillante del nuovo tappeto erboso appena sistemato nel primo riquadro  rialzato dal piano cortile, dove si può immaginare un bambino intento nei suoi giochi di fantasia sotto lo sguardo vigile degli adulti che sorseggiano una bevanda ristoratrice all’ombra del pergolato di Vite da tavola dell’antica varietà a maturazione precoce detta “Luglienga” opportunamente recuperata dalla proprietaria.

Nella parte di giardino più alta risiede una famiglia di Tartarughe di terra che accompagna da tempo la famiglia umana … Dove un tempo sicuramente vi era un orto, (il “giardino”, veniva chiamato dai piemontesi dei tempi andati), oggi resistono un vecchio Pero, che seppur piccolo è ancora in grado di produrre qualche frutto, alcuni residui delle essenze fiorifere che sempre erano presenti negli orti, come Iris, due Hydrangea macrophylla e magari scavando non ci stupiremmo di rinvenire qualche bulbo di Narciso o Giacinto…

La Viola mammola ( Viola odorata) ha conquistato pressoché tutto il riquadro superiore con la sua spiccata tendenza a ricoprire velocemente il suolo. Proprio in questo contesto dobbiamo ora pensare ad un Giardino delle Tartarughe  che sia utilizzabile al meglio dai nobili rettili e al contempo risulti gradevole allo sguardo di insieme rispettando la semplicità del nuovo assetto.

Questa area deve necessariamente essere recintata per impedire l’accesso degli animali nella parte sottostante e nel cortile dove potrebbero subire evidenti danni… Dopo varie ricerche sui materiali pronti presenti sul mercato, abbiamo optato per la costruzione in loco di un mini-steccato in legno di castagno orizzontale, solido, non scalabile, alto circa 30/40 cm, sul lato verso la casa e su quello verso i garages. In questo modo si riduce la spesa e si ottiene un manufatto unico ed originale, durevole data la caratteristica del legno di Castagno di “ossificarsi” nel tempo. Sul posto sono presenti pietre di rivestimento, mattoni pieni e traversine in Rovere recuperate durante i lavori di ristrutturazione e, secondo il nostro modo di operare, vale sempre la pena di riutilizzare quanto si trova sul posto cercando di trovare soluzioni che non siano rappezzi ma vere e proprie trovate di creatività.

Con le pietre e coi mattoni si può ricavare il camminamento utile a chi accederà all’area, che immaginiamo percorrere il perimetro sui lati a monte dove troverà posto una nuova aiuola sostenuta dalle traversine in legno. Legno, pietra e mattone si combinano bene in un giardino dal passato rurale che oggi è giusto ricordare…

Poche nuove piante possono dare un tocco elegante alla casa delle tartarughe: una Camellia sasanqua ad esempio, può divenire la pianta centrale che fornisce riparo e con la sua elegante fioritura invernale ( da gennaio a marzo) sarà certamente apprezzata anche dalle persone… Un paio di ortensie antiche, come Hydrangea quercifolia e Hydrangea aspera saranno sufficienti , in aggiunta a quelle presenti, per dare un riparo invernale alle tartarughe, che secondo la nostra esperienza personale, amano ricavare tra le loro radici le nicchie per il letargo. Sempre pensando alle tartarughe, ma anche ai bambini che osservandole possono imparare molto da questi “nonni” del mondo animale, pensiamo di piantare nella parte tra il Pero e l’angolo ricavato dall’eliminazione delle Aucube, un gruppo di Rubus idaeus ( Lampone) della varietà “Fallgold” con frutti dolcissimi di colore giallo che proprio per questo non sono appetibili per il moscerino Drosophyla suzuki che predilige il colore rosso… Nella scelta delle piante è opportuno evitare quelle che necessitano di trattamenti antiparassitari per contribuire alla salute dell’ambiente che non è cosa diversa dalla salute umana

I Lamponi saranno piantati in gruppo e sostenuti da un circolo di pali in Castagno che richiameranno visivamente lo steccato in primo piano…  accanto al Pero un cespuglio di Ribes rubrum completerà l’offerta di frutta per bimbi, tartarughe e…adulti. Il Ribes per la sua acidità non è colpito dai moscerini ma i merli non lo disdegnano…un tributo alla natura va anche riconosciuto….

Con la pergola di Luglienga, qualche lampone e Ribes e qualche pera il ricordo del vecchio orto/frutteto è garantito…

La “casa” delle tartarughe sarà composta di…due camere! Una parte ospiterà il genere maschile e l’altra le femmine…In entrambe le camere il pavimento sarà un bel prato rustico ottenuto senza aratura profonda del terreno ma semplicemente con l’aiuto di un arieggiatore, si livellerà la superficie lasciando le Viole  compiere il loro lavoro e la minima lavorazione consentirà una semina sul sodo ( Sod Seeding) con Trifoglio ladino (Trifolum repens) molto gradito dai nostri rettili e molto utile al terreno per la sua proprietà di azoto fissatore. Il Trifoglio, come tutte le leguminose; ospita nell’apparato radicale colonie di batteri indispensabili per fornire l’azoto alle piante. Una vera e propria concimazione naturale senza l’uso di prodotti chimici o organici!

L’aspetto del prato del riquadro superiore sarà diverso da quello sottostante e proprio per questo può essere una particolarità da raccontare ai visitatori!

Per completare la casa delle Tartarughe, in alcune zone poste vicino alle ortensie ma anche vicino a manufatti, sarà utile mescolare al terreno paglia o cippato di legno in modo da rendere gradevole e agevole il loro rifugio invernale.

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